Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge introduce, in aggiunta al 5 per mille generale, un nuovo 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, il 5 per mille «ambientale».
      Per la prima volta si fa entrare la tutela dell'ambiente tra le basi della solidarietà sociale, di cui all'articolo 2 della nostra Costituzione.
      La tutela dell'ambiente rappresenta una delle sfide del prossimo millennio. È questo un dato evidente, che non richiede di essere dimostrato. Per suo conto, il 5 per mille si è rivelato essere uno strumento

 

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insieme efficace e moderno di democrazia fiscale.
      Il senso politico fondamentale e insieme elementare della presente proposta di legge è in specie quello di allineare in questi termini un bisogno generale (la tutela dell'ambiente) con un nuovo e straordinario mezzo di finanziamento fiscale.
      Gli strumenti di sviluppo delle politiche ambientali sono infatti numerosi, così come i canali di finanziamento. Ma non sono ancora sufficienti.
      Il 5 per mille introdotto dalla legge finanziaria 2006 (legge n. 266 del 2005) si è - come premesso - rivelato un importante strumento di democrazia fiscale.
      Uno strumento che fa dei cittadini contribuenti soggetti attivi e non passivi, protagonisti e non succubi.
      Ad esso, pur essendo il 2006 solo il primo anno di applicazione sperimentale del meccanismo, ha aderito circa il 60 per cento dei contribuenti italiani, pari a circa 16 milioni di cittadini. Il 5 per mille ha in specie consentito un nuovo e più diretto coinvolgimento della società civile nelle scelte di destinazione e di gestione delle risorse pubbliche, fuori dal «calderone» del bilancio pubblico, disintermediando la politica, con scelte operate in presa diretta da parte dei cittadini.
      Il successo del 5 per mille dimostra che il cittadino vuole capire perché deve pagare l'imposta e vuole decidere dove va la sua imposta.
      Il nuovo 5 per mille, specificamente dedicato all'ambiente, rappresenta dunque un altro modo innovativo per coinvolgere direttamente il cittadino nel circuito della solidarietà e della responsabilità civile, essendo l'ambiente un valore che è insieme universale e particolare (il «tuo» habitat). Come per il 5 per mille generale, il contribuente non deve pagare un euro in più. Ma, una volta calcolato quanto deve pagare di imposte in assoluto, può direttamente destinarne una quota pari al 5 per mille a favore della tutela dell'ambiente.
      Questo nuovo 5 per mille «ambientale» viene configurato come misura sperimentale, destinata, in caso di successo, ad essere poi stabilizzata. Come è stato inizialmente anche per quello generale.
      Appare comunque utile - visti i ritardi che hanno caratterizzato la prima attuazione del 5 per mille - imporre direttamente nella legge un termine perché la pubblica amministrazione arrivi ad assegnare in un tempo congruo le risorse che i cittadini hanno destinato, rispettandone e attuandone la volontà.
      La presente proposta di legge, infine, a differenza dell'ultima legge finanziaria (legge n. 296 del 2006), non pone alcun limite massimo alla destinazione dei contribuenti.
 

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